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venerdì 29 gennaio 2010
Il Rosato...il vino del Salento

domenica 24 gennaio 2010
Il cavallo è un animale buonissimo... beh anche da mangiare

Da tempo immemorabile la carne di cavallo viene consumata in Italia meridionale e in tutti i paesi mediterranei, pratica probabilmente dovuta ai retaggi storici legati alle dominazioni dei Saraceni intorno all’anno 1000. Anche in Francia, Belgio, Giappone e Canada, tra i paesi più innovativi, utilizzano la carne equina per le ricette più delicate e gustose. Nei paesi anglosassoni viene trovata ripugnante l’idea di mangiare il cavallo, dicono che preferirebbero mangiare il cavaliere.
La particolarità specifica di tale alimento è proprio il particolare gusto delicato rispetto al manzo e quindi la facilità di cottura e di frollatura. La carne equina è in effetti più sana e genuina della carne di manzo, per due motivi: il primo è dovuto all’elevata quantità di glicocene e quindi risulta più magra e con meno grassi e calorie; il secondo è dovuto al fatto che il cavallo non viene allevato in larga scala e di conseguenza i macellai non incontrano problemi legati all’allevamento intensivo.
Ricette importanti per il gusto di questo prelibato alimento si trovano radicate nelle tradizioni culinarie sia orientali sia occidentali (bistecca alla tartara, pezzetti di cavallo al sugo, tagliata di cavallo alla griglia, ecc.). Proprio la rapidità di cottura di questa carne consente di ottenere vari tipi di piatti tutti connotati dalla tenerezza della fibra e dal gusto delicatissimo.
(Foto tratta da "1001 cibi da provare nella vita")
giovedì 14 gennaio 2010
La migliore tra le Pesche
Presente per pochissime settimane nei frutteti della Valle del Rodano, la Pesca di Vigna è tra le prelibatezze più ricercate sulle tavole europee. L’aspetto esterno grigiastro e lanuginoso nascondono una polpa fragrante rossa o rosa che è considerata la migliore tra le famose drupe. Il nome deriverebbe, come la leggenda racconta, dal francese vigneto, legato proprio all’antica usanza di piantare i pescheti lungo i vitigni affinchè potessero difendere le malattie che colpirebbero le viti. Usanza in seguito estinta dopo lo spaventoso attacco di Fillossera del 1800 che decimò i vigneti di mezza Europa. L’origine comune della Pesca, che risale alla Cina di 3000 anni fa, le consente di essere riconosciuta in Oriente come simbolo di immortalità e del risveglio primaverile. In seguito fu introdotta probabilmente dai greci di Alessandro il Grande che la importò in Europa durante le sue scorribande in terra asiatica.
La polpa delicatamente profumata e gustosa ha il caratteristico sapore zuccherino, ma con un retrogusto di lampone muschiato e più vegetale. Fantastica se gustata annaffiata da un rosè secco che ne evidenzia il fruttosio. (http://www.lacucinadicalycanthus.net).
Immagine tratta da www.lacucinadicalycanthus.net
lunedì 11 gennaio 2010
La regina del mare: l'Ostrica di profondità di Gallipoli

L’elemento emblematico del lusso e della ricercatezza gastronomica viene assommato in questo mollusco dalle note proprietà afrodisiache e di eccellenza gustativa. L’ostrica è un mollusco filtratore,caratteristiche che la rendono pulita e semplice nel gusto, espressiva dell’essenza marina del luogo dove nasce e cresce. L’enorme rappresentatività di varietà e di controlli fa si che ne esistano una moltitudine di allevamenti dislocati in ogni parte del mondo, dal Giappone all’Australia ed alla Francia dove hanno imparato a classarle ed etichettarle con tecniche controlli di qualità molto esasperati.
Infatti la famosa Speciale Gillardeau francese, venduta in ceste di legno umide con strati di alghe che le mantengono fresche, perentoriamente vive al momento del consumo; come anche le Sydney rock australiane, allevata dal 1870 negli estuari in tutto il continente , con una consistenza carnosa e salata che si trasforma in dolce e cremosa al retrogusto. Infine anche il Giappone è un grande produttore di questo mollusco con la peculiare Hiroshima che con le dimensioni di circa 25 cm la rende tra le più importanti per consumi e qualità.
L’Ostrica di profondità mediterranea è tra le più rinomate e ricercate, non trovandosi a meno di 40 m di profondità. Gallipoli nel Salento è uno tra i luoghi di ricerca maggiore, con pezzi singoli che superano i 300 grammi di peso.
Queste ostriche vanno assaporate crude, in modo da sentire l’intenso sapore salmastro, ma privo delle sfumature metalliche ad essa associate, con vene di retrogusti marini eccezionali.
mercoledì 6 gennaio 2010
Del fiore...puoi mangiare il bulbo, cioè il "lampascione"


martedì 5 gennaio 2010
Il Salmone, questo conosciuto
