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mercoledì 6 gennaio 2010

Del fiore...puoi mangiare il bulbo, cioè il "lampascione"



Nel medioevo venivano considerati cibo per poveri ed erano consumati prevalentemente dai contadini che li raccoglievano nei boschi e nei prati. Il Lampascione, oppure "vampagiolo" o ancora "pampasciulo", è in effetti il bulbo del "Muscari Conosum", un tipo di giacinto che cresce selvatico in Puglia. In primavera fiorisce con bellissimi fiori blu-violacei, ma una volta fiorito, non si può più raccoglierne il bulbo in quanto diviene troppo legnoso ed amaro.
Perciò prima della fioritura, si raccolgono questi piccoli "cipollotti" di color ruggine, che vantano eccezionali sapori e come da leggenda, poteri afrodisiaci.
Oggi sono abbastanza ambiti e ricercati e vengono preparati in vari modi asseconda dei luoghi pugliesi d'origine, come nel foggiano e nel barese che sono tradizionalmente cotti sotto la cenere calda e poi conditi con olio e sale, mentre nel Salento si preparano stufati e conditi con un filo di olio extravergine d'oliva, perdendo quel leggero gusto amarognolo e diventando agrodolce con un lieve accenno di frutta secca. Sono un ideale contorno per le carni rosse o formaggi stagionati.
Ottime produzioni di lampascioni sono effettuate da ditte pugliesi che li grigliano alla brace e li conservano sott'olio extra vergine d'oliva.

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